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L’ironia visionaria del design italiano

“Il miglioramento della qualità della vita di chi verrà in contatto con le mie architetture è l’obiettivo di tutto il mio progettare”

dice Franco Audrito, architetto e designer fondatore insieme ad un gruppo di giovani designer torinesi, nel 1965, dello Studio65, un’attiva e autorevole presenza nel panorama dell’architettura internazionale.

Architetture che vogliono dialogare con gli elementi della natura, con il profumo delle nuvole, per lasciare su ciò che le circonda un’impronta leggera e armoniosa, ma profonda nell’anima del mondo.

In 50 anni di attività gli eroi di Studio65 conducono la rivoluzione ironica del pop-design, attraverso opere e vicende del radical design italiano che lascia il segno, e varca i confini nazionali.

Lo Studio65 ha portato al mondo del design una libertà e un’apertura che sino a quel momento erano prerogative esclusive del mondo dell’arte. Con audacia professionale, emotiva e creativa, questi designer hanno semplificato uno dei passaggi più impegnativi del mondo del design, che nel secondo dopoguerra si presentava rigido e rigoroso.

Uno humor stravagante e provvisorio, che consente a chi osserva di sentirsi a suo agio di fronte a creazioni grandiose.

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