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Impressioni dal vero

I colori sulla tavolozza vanno messi in un ordine preciso. Un vero paesaggista en plein air li pesca senza guardare. Lorenzo Delleani lo fa, e può concentrarsi sul punto di vista rivolto al cielo (molto) da vicino. Sono oli grassi, in stesure di colore corposo. Nelle nuvole, imprigiona a fatica, masse di luce tra grumi di colore.

Il problema della noia dei paesaggi non é il soggetto, ma la poetica. Serve una ribellione. Il parametro asettico delle campiture piatte, non vuole saperne di essere sovvertito, occorre combattere. Passare da “vedere” a “sentire” richiede una tecnica moderna, che materializzi il colore, e lo spirito aperto di chi dentro al paesaggio vuole starci per viverlo. Un paesaggio realista é una persona egocentrata e uguale a se stessa, carattere immediato e poca lirica. I “dintorni di una città” di Delleani partono alla ricerca della vita che pulsa, e ci mettono meraviglia nel dirci, lì attorno, quanta gioia c’é.

“Nonostante i suoi inganni, travagli e sogni infranti, questo è pur sempre un mondo meraviglioso. Sforzati d’essere felice.”

(Manoscritto del 1692 trovato a Baltimora nell’antica Chiesa di San Paolo)

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