“La geometria, quando è certa, non dice nulla del mondo reale“
(Albert Einstein)
Ma a Paul Cézanne la superficie non interessa. La supera. Sceglie strutture stabili, con più dimensioni, potenti. Non importa che l’effetto sia grazioso, dipingere, secondo Paul, é”raggiungere armonia in numerosi rapporti”ma i suoi, sono piuttosto quelli di forza, tra spatola e corpo del colore. Meglio scolpire che sfumare. Gli autoritratti ce lo mostrano”bruttino”e in effetti é forse stato sempre scontento di sé; ha sofferto per le critiche impressioniste e si é isolato, sino alla sincope da polmonite (un temporale lo aveva sorpreso a dipingere en plein air…)
La montagna di Sainte Victoire non vibra come un’impressione, ma ha attorno un cielo spesso, su cui insistono altri volumi, e non c’é nulla che distolga dell’equilibrio.
Tutti i pezzi si potrebbero incastrare suonando così: